Nasce Vertigini
un nuovo festival per la città di Belluno
Lo spazio Hangar 11 presso l’ex-caserma Piave ospiterà il 20, 21 e 22 Settembre il nuovo Festival Vertigini totalmente autofinanziato da SlowMachine. Tre serate tra musica, teatro e incontri organizzate da SlowMachine, realtà che già porta avanti con successo la Stagione Teatrale Belluno Miraggi, curata da Rajeev Badhan ed Elena Strada, presso il Teatro Comunale di Belluno. Un altro passo quindi per smuovere l’ambito culturale e artistico in questo territorio, con un programma composto da 5 eventi per condividere differenti forme artistiche in uno spazio che sta pian piano rinascendo e prendendo una nuova forma.
“Questa edizione “0” di Vertigini si pone come un esperimento, una prova di quello che nel tempo vorrebbe trasformarsi in un vero e proprio festival di arti performative. Attraverso eventi che coinvolgano artisti internazionali di alto livello, speriamo che, nel corso delle edizioni, questo festival possa crescere, dare luce alla città di Belluno e ampliare gli orizzonti sul territorio. Sentiamo che questo territorio ha bisogno di sviluppare l’offerta dal punto di vista artistico e culturale, ha bisogno di nuovi spazi in cui poter assistere a progetti stimolanti e che possano diventare dei punti di riferimento per gli artisti che qui vivono, ma anche per le nuove generazioni che hanno voglia di avvicinarsi al mondo dell’arte. Un grazie va a gran numero di volontari che saranno coinvolti nelle giornate di festival, perché senza il loro aiuto e il loro entusiasmo non avremmo potuto realizzare quest’”edizione pilota”. Il nome Vertigini, oltre all’evidente volontà di legare strettamente il progetto alla città di Belluno e alle vette che la circondano, deriva da quella strana sensazione che spesso l’arte può dare nel momento in cui ne si fa esperienza diretta, smarrimento, confusione, attrazione verso il vuoto che molto ha a che fare anche con l’atto dell’esibizione artistica, ma talvolta anche della sua fruizione”.
LA DIREZIONE ARTISTICA
Rajeev Badhan e Elena Strada
PROGRAMMA 2018
Hangar11 aprirà in tutte le tre serate alle ore 19:30.
Giovedì 20/09
“Non ho niente da dire” Gattino Production
Teatro-Nuova Drammaturgia
Con Benedetta Barzini e Gianluca De Col
Regia e drammaturgia: Gianluca De Col
Video: Davide Sanson Chinarello
Costumi: Gianluca De Col, Davide Sanson
Prodotto da Gattino Production con il sostegno di SlowMachine
Un’ex modella. Un’ex drag queen. Il passato bla bla bla. Il futuro, qui, non c’è. Resta il presente, in cui tutti hanno molto da dire e molto da fare. Le due ex non hanno niente dire e niente da fare. Non hanno opinioni da manifestare, non hanno selfie da pubblicare. Dunque, da loro, non aspettatevi niente. Un lavoro della Gattino Production, che non aveva niente da fare, e ha prodotto uno spettacolo sul niente.
Benedetta Barzini ha lavorato come fotomodella negli Stati Uniti (1963-1969). Tornata in Italia, ha svolto varie attività fra cui collaborazioni con pubblicazioni di moda (Vogue Italia e Amica), per approdare alla docenza di corsi universitari sul tema dell’antropologia vestimentaria, ovvero il significato dell’abito nel tempo. Ha insegnato a Urbino (1996-2009); Politecnico di Milano (1999-2006); Nuova accademia di belle arti di Milano (2005-2016).
De Col Gianluca è diplomato alla Scuola di perfezionamento per Attori del Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni di Venezia e al corso di drammaturgia della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Oltre all’attività di autore, regista e attore, conduce laboratori teatrali in diversi contesti formativi.
Davide Sanson è video-maker, ha maturato un’esperienza ventennale nell’ambito video collaborando con importanti network televisivi.
Gattino Production è una realtà artigianale indipendente, fondata da Gianluca De Col e Davide Sanson. La Gattino Production si occupa di teatro, video e della commistione fra i due linguaggi.
Venerdì 21/09
21:00
“Tomato Soap” Manimotò
Teatronovela sulla violenza di genere in un’unica puntata
Teatro di figura
Di e con Ariela Maggi e Giulio Canestrelli
Regia: Lydie Le Doeuff
Sonoro: IOSONOUNCANE
Costruzione pupazzi: Ariela Maggi e Giulio Canestrelli
Coaching manipolazione pupazzi: Monica Varela Couto
Coproduzione e distribuzione: Questa Nave
Secondo classificato al playFestival 2.0 – ATIR Teatro Ringhiera e Piccolo Teatro di Milano
Spettacolo vincitore del concorso “Teatro voce della società giovanile” – Endas Emilia Romagna e Itc Teatro
TOMATO SOAP porta in scena il tema della violenza di genere raccontando la storia di un uomo e una donna che pensano di darsi amore e si danno la morte. Seguiamo le vicende di Gianni e Gilda dal loro primo incontro, l’innamoramento, la costruzione di una vita insieme, fino a diventare spettatori dell’incrinarsi del rapporto e della prepotenza con cui la violenza ne diventa protagonista. Cogliamo le ritualità malate che si insinuano nella coppia, e la malintesa capacità di perdono che ne sostiene la terribile sopravvivenza.
Gianni e Gilda sono due pupazzi di gommapiuma a grandezza umana, marionnettes portés, manipolati a vista dagli attori. Ma la storia dei pupazzi è anche il gioco della coppia di attori-manipolatori, che sotto gli occhi del pubblico scambiano le carte, invertendo i ruoli: è infatti l’attrice a fare l’uomo e l’attore a fare la donna.
A dispetto della gravità del contenuto, TOMATO SOAP utilizza un linguaggio lieve, visuale, ironico, muto, accompagnando gli spettatori al limite della risata, là dove la tragedia diventa grottesco.
È un paradosso: la disumanizzazione della finzione teatrale di “TOMATO SOAP” riesce ad abbattere quel muro fatto di imbarazzi e di tabù che spesso impedisce una riflessione profonda sul problema della violenza di genere, e infine umanizza i personaggi, li avvicina a tutti noi, in un messaggio universale che ci chiama in causa e ci mette in movimento.
22:15
Jabel Kanuteh | kora e voce
Musica dal vivo
Giovanissimo musicista e compositore africano, nasce in Gambia nel 1996, oggi residente a Pesaro. Come suo padre e suo nonno si definisce un Griot: ovvero “colui che ha il dono della parola” e suona la Kora, tradizionale strumento africano a 21 corde. Per secoli i re degli antichi imperi africani hanno consegnato la loro storia ai poeti Griot, perché potessero raccontarla cantando fra fiere e villaggi.
Passando per il Mali, il Burkina Faso, il Niger e la Libia, dopo dieci giorni nel deserto e tre giorni di mare, dal 2015 Jabel è in Italia come richiedente asilo, suona musica tradizionale del west Africa e pezzi originali da lui composti. Ha partecipato al Fano Jazz Festival, al Festival internazionale “Isole che parlano” e al Festival “tradire le radici nella musica 2018” promosso dell’Accademia Chigia di Siena.
Sabato 22/09
21:00
Concerto Suspectra
Musica dal vivo
Mauro Sommavilla, Emanuele Kabu e Francesca Bono (frontwoman degli Ofeliadorme) presentano “suspectra”, il nuovo disco prodotto da Mauro Sommavilla, Marcello Batelli (Non voglio Che Clara, Il Teatro degli Orrori) e Vittoria Burattini (Massimo Volume)
suspectra.bandcamp.com
www.ofeliadorme.it
22:15
Mr. Island
Live set
Island evoca giungle e paradisi tropicali ricreando con l’uso dell’elettronica, riti sciamanici contemporanei. Tra ritmi e suoni tropicali affiorano sonorità trip hop scandite da andamenti cumbiosi e suoni ambientali.
Mr. Island è l’ultimo progetto di Lorenzo Commisso, artista multimediale, sound artist e musicista elettronico. Fa parte di alcuni gruppi performativi audio/ video, tra cui COLORA (Rachele Burgato), Il Moro e il Quasi Biondo (Matteo Dainese, Manuel Pitton, Mario Ruggero, Roberto D’Agostin), Papier Collés (Alan De Cecco, Stefano Giust) e Ok No (BLU, Maledettottave).
INFO e PRENOTAZIONI
Orario:
Inizio eventi ore 21:00
Apertura Hangar11 per aperitivo dalle 19:30
Luogo:
Hangar11
Via Tiziano Vecellio 82/N
Prenotazioni:
biglietteria@slowmachine.org / Tel. 328 9252116
Ingresso su tesseramento
VERTIGINI è un progetto totalmente autosostenuto da SlowMachine