DENDROCRONOLOGIA
Ideazione: Rajeev Badhan ed Elena Strada
Regia e Video: Rajeev Badhan
Suoni: Michele Braga, Rajeev Badhan
Con la collaborazione di Manuele Carbogno e Davide Rizzardi
Una produzione SlowMachine per Oltre le Vette
Un grazie speciale a: Albina Zandonella Maiucco, Marisa De Lorenzi, Amabile Deola, Renzo Guglielmino, Enrico Turchetto
La dendrocronologia è un metodo di datazione basato sullo studio e sul conteggio degli anelli annuali di accrescimento degli alberi. È da qui che Rajeev Badhan, regista del lavoro installativo, è partito per realizzare insieme a Elena Strada e con la collaborazione di Michele Braga, Manuele Carbogno e Davide Rizzardi un progetto che indagasse, all’interno di una dimensione principalmente sensoriale, lo scorrere irrefrenabile del tempo e la perdita di una memoria che ci chiama in prima persona come testimoni ormai disattenti di una società che non ha più il tempo di fermarsi ad ascoltare. Uno studio site-specific realizzato da SlowMachine nel rifugio antiaereo di Belluno, luogo costruito durante la seconda guerra mondiale, per Oltre le Vette che parte dalla volontà di fermare la memoria di un tempo che se ne sta andando, la memoria delle passate generazioni che quella guerra l’hanno vissuta, voci che hanno molto da raccontare, ma che spesso rimangono chiuse in una spessa corteccia.
“A partire da suggestioni raccolte all’interno del testo buzzatiano “Il Segreto del Bosco Vecchio” è nato questo parallelismo tra alberi e una memoria che sta per svanire, gli alberi si fanno quindi portatori di ricordi, tanto offuscati e lontani, quanto ricchi e profondi, si fanno custodi del tempo. Voci sommerse quelle che vorremmo interrogare, voci sottili che forse solo da bambini si possono sentire veramente”.
Rajeev Badhan